<< A ricordo di Giuseppe Chiarella, soldato inviato nel 1942 a combattere nelle terre lontane della Russia lungo le sponde del Don, da dove non diede più notizie, considerato “Disperso”. A lui e agli altri “Dispersi” in guerra dedichiamo la presente in memoria. >>
Questa la motivazione che ha commosso e accomunato i presenti e sicuramente tutti i cittadini di Carlopoli di cui si è fatta promotrice l’Associazione “Il Salterio”. Un incontro-dibattito di spessore culturale e umanitario svoltosi con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Carlopoli e dall’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), presso la Sala consiliare, che partendo dal tema più generale “Storie nella Città” ha trattato la “Storia del concittadino “disperso” Giuseppe Chiarella”.
A dar voce e sottolineare la valenza storica e riconoscenza ai soldati dispersi in guerra sono intervenuti: Mario Talarico, sindaco, Maria Antonietta Sacco, assessore alla Cultura, Francesco Butera, docente (su “Il quadro storico degli avvenimenti”), Angelo Falbo già dirigente scolastico e sindaco (su “I dimenticati – Giuseppe Chiarella – Le lettere dal fronte di un cittadino disperso”) e Corrado Plastino, docente e presidente ANPI (su “Storia e attività didattiche nella scuola”).
In apertura dei lavori Falbo, ha spiegato che la vicenda dell’artigliere Giuseppe Chiarella, classe 1909 partito per la Russia due volte e mai più ritornato, considerato dalle Autorità “disperso” richiama alla mente altre quattro storie di soldati carlopolesi: Cimino Giuseppe, Cianflone Francesco, Talarico Michelangelo e Cerminara Pasquale.
Dopo la proiezione di un video sui soldati italiani impegnati nelle battaglie sul Don (fronte russo) Falbo, ha spiegato che l’iniziativa, a carattere storico-culturale, nasce da un senso di impegno civico, forte dentro “Il Salterio”. L’evento ha infatti avuto lo scopo di tenere viva la memoria su alcuni aspetti del passato. “Aspetti – ha aggiunto – di valenza universale, riferiti alla Seconda Guerra Mondiale e che, riportati alla nostra realtà, hanno inciso nel corpo vivo delle persone, delle famiglie e della nostra stessa comunità.” Il dirigente, si è rammaricato che degli “scomparsi – dispersi” in questa guerra si parli poco o niente e di come la loro esistenza si sia conclusa lontano dai luoghi di nascita e di appartenenza.
La storia dell’artigliere Chiarella ha visto la luce grazie al lavoro di ricerca storica e traduzione del prof. Falbo, grazie al materiale (effetti personali, corrispondenza e documenti della vita di soldato) custodito gelosamente in una valigetta dalla famiglia Chiarella è che stato messo a disposizione del docente. Una storia, quella di Giuseppe, ha raccontato Falvo “simile a tante umili e nascoste storie di migliaia e migliaia di semplici cittadini catapultati e immersi nel flusso di quella che chiamiamo Storia, senza che mai in essa ne compaiano le loro esistenze.”
Sono quelli che chiamiamo “dimenticati”. L’artigliere Chiarella, già volontario nella guerra in Libia, fu richiamato alle armi e stazionato in una caserma di Aversa (Napoli) dove si radunavano armate, compagnie e battaglioni per destinazione “Terra lontana” (Russia).
Butera, da studioso, ha focalizzato alcuni aspetti del filmato e ha spiegato le motivazioni dell’invio dei soldati italiani sul fronte russo (prima 60 mila, poi con altri 170 mila circa), male equipaggiati, dei quali circa la metà non sono più tornati (morti e dispersi).
L’assessore Sacco, ha auspicato che tale iniziative in futuro proseguono per approfondire e far risaltare fatti storici di cittadini carlopolesi, e ha sostenuto che “la memoria storica ha tanto da insegnare”.
Il preside Anania ha invitato a una rivisitazione delle Piazze e Vie per far posto a quanti concittadini si sono immolati per la Patria.
Il docente e presidente ANPI Plastino, reduce del viaggio a Marzabotto con i suoi alunni dell’Istituto “Rodari”, ha sottolineato l’importanza del ricordo e della memoria dei patrioti locali, accennando al contesto storico in discussione ed evidenziando infine i troppi silenzi e il lungo tempo trascorso invano per far luce su tanti aspetti della campagna di Russia.