La richiesta della Coldiretti è chiara: la Regione autorizzi gli agricoltori provvisti di licenza di caccia all’abbattimento dei cinghiali. In un comunicato stampa, pervenuto in redazione, il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, chiede al governatore Mario Oliverio della Calabria di adottare il provvedimento approvato con delibera dalla Regione Lombardia.
Intanto dal Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria è stato emanato un avviso per avviare un corso per operatori di selezione di cinghiali, che porta la data 13 luglio 2018, e le domande di partecipazione scadono alle ore 12 del trentesimo giorno successivo alla pubblicazione dell’avviso.
Nel testo si legge: <<Al fine di contrastare il fenomeno del notevole aumento delle popolazioni di cinghiale (sus scrofa) per come previsto dall’art.19 della legge n.157 dell’11/2/1992 per come ripreso dall’art.14 della legge regionale n.9 del 17/5/1996, la Regione Calabria intende valutare l’opportunità di attivare un corso di formazione, a partecipazione gratuita, per operatori di selezione di cinghiali da impiegare nelle azioni previste dai piani di controllo della fauna selvatica>>.
In attesa che si avviano i corsi – per come rileva Coldiretti – la strada per contenere la presenza dei cinghiali, c’è! La presenza invasiva di questi animali è un vero e proprio flagello per l’agricoltura, per l’incolumità e la sicurezza dei cittadini nonché serbatoio epidemiologico, tanto è che la loro presenza costituisce un ostacolo all’eradicazione di alcune infezioni, quali la tubercolosi e brucellosi estremamente pericolose per gli allevamenti zootecnici e per la salute umana.
Alla luce di queste ormai accertate condizioni, il presidente Pietro Molinaro di Coldiretti Calabria propone e sollecita al governatore Mario Oliverio che analogamente a quanto già fatto dalla Regione Lombardia e replicato in altri ambiti regionali, che la giunta regionale della Calabria adotti un provvedimento che autorizzi per tutto l’anno l’abbattimento dei cinghiali, da parte degli agricoltori provvisti di regolare licenza di caccia.
Di fatto – continua Molinaro – come risposta immediata all’emergenza, con la delibera di giunta si riconosce la possibilità ai proprietari e conduttori di terreni agricoli titolari di licenza di caccia l’autorizzazione annuale al prelievo venatorio del cinghiale per esercitare una facoltà di legittima difesa in presenza di minime condizioni che semplificano il precedente approccio burocratico. I numeri – aggiunge il presidente Molinaro – la dicono lunga sulla necessità di innalzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di contrasto poiché ormai è a repentaglio l’attività degli imprenditori agricoli che vivono un quotidiano stato di malessere che giorno per giorno cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta se si considera anche la capacità di adattamento dei cinghiali ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori. E’ una situazione insostenibile e considerevoli sono i danni arrecati, che va affrontata “di petto” poiché – conclude – sta provocando l’abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali.