Un sorriso appena accennato, uno sguardo sveglio e sbarazzino, un’espressione serena mentre gusta un cono gelato: è questa l’immagine di Rachele Molinaro scelta per la locandina della cerimonia di intitolazione a suo nome della biblioteca del Liceo Scientifico “Costanzo” di Decollatura.
Una biblioteca che sarà completamente rinnovata e trasformata in biblioteca digitale, associata alla ReteIndaco, con migliaia di e-book messi a disposizione degli studenti, dei genitori e di tutto il territorio.
Un’immagine che evidentemente la rappresenta bene, come una ragazza dei nostri tempi, intelligente, preparata, sensibile, che avrebbe certamente finito gli studi in modo brillante e affrontato la vita con la determinazione che le si legge sul viso.
Ma il destino ha voluto che non andasse proprio così. Rachele ci ha lasciati nel lontano 2003 a soli 17 anni. Ma a distanza di tanti, forse troppi anni, un luogo così simbolico, per lei che amava moltissimo lo studio e la lettura, porterà d’ora in avanti il suo nome.
Rachele è stata alunna del Liceo e, in effetti, non è mai stata dimenticata, dalla sua scuola, dai suoi insegnanti, dai suoi compagni e perfino dalla psicologa dell’ospedale in cui ha trascorso l’ultimo periodo della sua vita.
La cerimonia è iniziata con una messa celebrata da don Adamo Castagnaro, vicario del Vescovo di Lamezia Terme ed ex insegnate di religione del Liceo e della stessa Rachele, il quale, citandola come esempio positivo, ha esortato i ragazzi a “non sbagliare vita”.
Ma sullo schermo, già campeggiava una poesia per Rachele, scritta da un anonimo e ritrovata sulla sua tomba. Una poesia struggente e commovente: “Auguri di panna / di pizza / di amici. / Auguri di luce / di cielo / d’eterno. / Tristezza, / non sei stata invitata.”
A presentare i vari momenti della cerimonia è stata la professoressa Maria Orsola Chiodo, che ha lasciato molto spazio ai ragazzi, i quali non l’hanno delusa, sia partecipando attivamente e sia semplicemente assistendo, in religioso silenzio, alla manifestazione.
Il dirigente scolastico Antonio Caligiuri ha preso brevemente la parola per dire innanzi tutto “bentornata Rachele”, e poi per ricordare il suo attaccamento alla scuola e allo studio, anche nei momenti in cui la malattia stava prendendo il sopravvento su di lei.
I suoi amici d’un tempo e “quelli nuovi” hanno presentato un video, un po’ come si fa oggi ai compleanni, anche perché questo era proprio il giorno del compleanno di Rachele, e due di loro, Stefania Sirianni e Giovanni Petronio, hanno preparato un ricordo scritto in cui hanno fatto soprattutto capire come lei riuscisse a dare insegnamenti di vita ai suoi stessi coetanei.
Poi sono stati letti i ricordi dei suoi insegnanti delle scuole medie e del Liceo.
E sono stati evidenziati i tratti della figura di una brillante studentessa, che non trascurava altri interessi come la danza e lo sport, che voleva fortemente diventare una giornalista, per dare voce agli ultimi, a chi non ha abbastanza voce per essere ascoltato.
E non è stato difficile capire che, già in così giovane età, aveva tutte le carte in regola per riuscire nel suo intento, quando è stato letto un estratto da un suo tema, scritto in ospedale, sulle trasformazioni della famiglia nel XX secolo.
Il tutto si è concluso con una coreografia di danza, a lei dedicata e ispirata, sulle note di una canzone scelta non per caso: “La cura”, di Franco Battiato, suonata e cantata dagli stessi ragazzi della scuola.
Quando è arrivato il momento per la madre di scoprire la targa con il nome di Rachele associato alla biblioteca, si è avuta la consapevolezza che non poteva essere fatta scelta migliore: la biblioteca di una scuola, luogo di cultura per eccellenza, dedicata a una ragazza che aveva fatto proprio dello studio una delle sue ragioni di vita.
di Raffaele Cardamone