Novi Ligure – Dopo il benvenuto dei vari parrocchiani al nuovo parroco, don Roberto, non poteva mancare quello dell’Esule.
Perché io in realtà non vivo più a Soveria (anche se il mio cuore è lì), però vorrei che il mio affetto e il mio abbraccio fraterno giungessero ugualmente a don Roberto.
Ho suonato e cantato nel coro Parrocchiale di Soveria per oltre vent’anni (da quando ne avevo 15… ) e sinceramente avrei fatto carte false per esserci oggi, insieme a tutta la Comunità (di cui io mi sento sempre parte).
Confesso che la tentazione di saltare sul primo volo era forte, ma poi le solite cose, famiglia, lavoro, bambini (come lasciare mia moglie per un week-end in balia delle piccole pesti?), mi hanno costretto a desistere.
E quindi vi seguirò da lontano, con la preghiera.
Anzi, ho appreso che gli amici de ilReventino.it (e in particolare Salvatore La Rocca – mitico) hanno approntato un sistema di diretta streaming… quindi sarò virtualmente con Voi (confidando che il buon Dio mantenga saldo, oltre che il nostro spirito, anche il segnale internet).
Caro don Roberto, scusa, ti do “del Tu” perché sei il primo sacerdote più giovane di me che viene a Soveria, pur non conoscendoti di persona, sento un certo carisma promanare da Te, sento che sei già benvoluto da tutti e sento che la Comunità di Soveria (e per Soveria intendo anche i fratelli della Parrocchia di San Michele), ti sta attendendo realmente a braccia aperte.
Sono certo che farai un gran bene a tutti e che le Parrocchie di San Giovanni e di San Michele trarranno da Te vigore e giovamento.
Ti lascio, sapendo che i problemi e le avversità saranno molti, ma come recita una nota canzone, “Francesco Vai, ripara la mia casa (…) e non temere, Io sarò con te dovunque andrai”.
A presto
Lello Anastasio