Oggi è la giornata della memoria e anche noi de ilReventino.it – come avviene puntualmente dal momento della nostra nascita – non abbiamo alcuna intenzione di dimenticare.
Quest’anno, vogliamo farlo riportando alcuni stralci dell’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un intervento che ci è sembrato particolarmente importante e perfino reso necessario dai tempi che stiamo vivendo.
Tanto più che le sue parole sono state accompagnate da un atto concreto: la nomina a senatrice a vita di Liliana Segre, superstite del campo di sterminio di Auschwitz e testimone diretta dell’olocausto.
Nell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia – sì, in Italia! – non possiamo far finta di nulla, continuando a non fare i conti con la nostra storia e i nostri errori del passato.
Questo è un periodo in cui il revisionismo storico si insinua pericolosamente anche nelle menti di chi ambisce a posizioni di governo in importantissime regioni e nello stesso Stato, diffondendosi nel sentire comune di molti cittadini italiani, alimentato dal nuovo razzismo nei confronti dei migranti scampati a loro volta allo sterminio nel mar Mediterraneo.
Dunque è stato quanto mai necessario e opportuno che una voce così autorevole si sia levata a fissare i confini di atteggiamenti che non possono essere più tollerati:
<< Anche in Italia questo folle e scellerato processo di riduzione delle persone in oggetti fu attuato con consapevolezza e determinazione. Sul territorio nazionale, è vero, il regime fascista non fece costruire camere a gas e forni crematori. Ma, dopo l’8 settembre, il governo di Salò collaborò attivamente alla cattura degli ebrei che si trovavano in Italia e alla loro deportazione verso l’annientamento fisico.
Le misure persecutorie messe in atto con le leggi razziali del 1938, la schedatura e la concentrazione nei campi di lavoro favorirono enormemente l’ignobile lavoro dei carnefici delle SS.
Le leggi razziali – che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare “leggi razziste” – rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia.
Ideate e scritte di pugno da Mussolini, trovarono a tutti i livelli delle istituzioni, della politica, della cultura e della società italiana connivenze, complicità, turpi convenienze, indifferenza. Quella stessa indifferenza, come ha sovente sottolineato la senatrice Segre, che rappresenta l’atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli.
Con la normativa sulla razza si rivela al massimo grado il carattere disumano del regime fascista e si manifesta il distacco definitivo della monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale. >>
Parole dure ma vere, che devono farci riflettere su un periodo storico che per anni abbiamo provato a rimuovere, quasi a giustificare. Come fanno alcuni che, ancora oggi, riescono a trovare qualcosa di buono nell’operato del regime fascista durante il ventennio. Anche per costoro, ci sono le parole di Mattarella ad emendare il loro turpe pensiero:
<< Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma. >>
L’analisi storica non può che essere questa e dirlo oggi è importante perché solo la memoria può aiutarci a combattere i germi del nuovo razzismo e a capire che le decisioni politiche riguardano il presente ma incidono profondamente sul futuro, anche quello immediato, con risultati che in certi casi possono essere disastrosi e terribili.
Grazie Presidente!
di Raffaele Cardamone
* Tutte le immagini sono tratte dal sito ufficiale del Quirinale