Il Rotary Club Distretto 2100, impegnato fin dalla sua costituzione nel diffondere le relazioni amichevoli tra persone, attività economiche e professionali ed in particolare in progetti umanitari, pone anche l’attenzione alla storia e ai personaggi che hanno dato lustro al territorio, il tutto al di sopra di ogni interesse personale. E su questa scia, incanta e rapisce la platea rotariana e non solo, la poesia del poeta calabrese Michele Pane.
Cornice dell’evento culturale la sala congressi del Royal Hotel di Cosenza organizzato nell’interclub con Rotary Club di Cosenza, Rotary Club di Rogliano – Valle del Savuto e il Rotary Club del Reventino in collaborazione con l’associazione “I tredici canali”, conversazione di Sergio Chiatto sul tema “Michele Pane: il poeta della nostalgia e non solo”.
Dopo i saluti dei presidenti rotariani – Sergio Nucci, Marcello Perri e Maria Cristina Murone, – con passione e competenza Sergio Chiatto ha illustrato con dovizia di particolari e aneddoti la biografia del poeta del Reventino interpretando a tratti anche brani di alcune poesie dialettali di Pane, che hanno reso ancor più apprezzata e piacevole la conversazione anche attraverso la proiezione di fotografie e documenti. “Termino qui plaudendo nuovamente all’odierna iniziativa – ha detto Chiatto – che ci ha visti impegnati nella riscoperta di un singolare personaggio quale è stato Michele Pane – della sua vicenda umana e della sua particolarissima musa – e, suo tramite, di un territorio che, probabilmente, da stasera ameremo un pò di più, orgogliosi di averlo ‘nostro’, ‘a portata di mano’, ove volessimo raggiungerlo e fruirne a pieno. Consapevoli soprattutto di avere in qualche modo contribuito alla sua ulteriore promozione, nel modo che a noi è congeniale: ovvero dando ‘peso’ ed impulso alla cultura degli uomini e dei luoghi”.
A conclusione dell’intervento di Chiatto sono state proposte alcune poesie dialettali del poeta del Reventino: Tumbari, Tora, Cuntrattu, Bella ed altre recitate splendidamente da Raffaele Anania, Nuccia, Maria Luigia Campolongo e Maria Antonia Iuliano. La sindaca di Decollatura, Anna Maria Cardamone, paese natio del poeta nel portare i saluti ha consegnato il libro del concittadino Giuseppe Musolino “Michele Pane La vita” e sottolineato che all’illustre poeta già da anni è stata intestata una scuola e il “Parco Letterario di Adami”, presidente l’editore Florindo Rubbettino, ed ufficializzato un suo progetto, condiviso dall’amministrazione comunale, parenti del poeta e cittadini “portare nel paese natio le spoglie di Michele Pane, sepolto nel cimitero di Chicago negli Stati Uniti d’America”.
Francesco Esposito, presidente del Gal (Gruppo Azione Locale) dei “Due Mari” impegnato da sempre nella promozione del territorio e dei suoi personaggi, promotore della figura del poeta all’Expo 2015 ha consegnato agli organizzatori dell’incontro una interessante e preziosa guida turistica del Reventino. Col suo dialetto – è stato sottolineato – Pane padroneggia e cattura con il suono stucchevole delle parole e dell’espressione. Dai versi escono fuori quadretti di vita quotidiana che riflettono l’animo, pensieri e sentimenti del poeta.
Riflessioni intime, ricche di significati e valori, un intreccio di tempo e vita. Poesia che penetra nell’anima, dentro le cose, cattura e rimembra il passato e le sue inquietudini, gli amori, il paese, ogni angolo della campagna e che riesce ad esprimere bene come in uno specchio i moti dell’anima.
Poeta dialettale calabrese di grande spessore culturale Michele Pane nato in Adami di Decollatura (Catanzaro) e morto in America a Chicago dove le sue spoglie dimorano. Di origine di buona famiglia. Michele Pane frequenta le scuole elementari a Sambiase poi il Ginnasio inferiore a Nicastro e quello superiore a Monteleone (1890). A 15 anni Lascia gli studi e parte per l’America dove lavorò come impiegato di banca. In America frequenta i circoli intellettuali e personaggi del mondo del giornalismo radicale. Rientra in Italia e presta il servizio militare a Foggia dal 1897 al 1899.
Nel luglio 1899 pubblicò L’uominu russu, una satira contro un suo compaesano Leopoldo Perri accusato di essere un garibaldino. Denunciato e processato per diffamazione Pane venne difeso dall’on. Gaspare Colosimo, avvocato e uomo di governo, condannato a pagare una multa e poi in appello arriva la prescrizione. Nel 1902, ritorna in America. Nel 1906 a New York fonda Calabria Letteraria e pubblica Viole e ortiche. Nel 1908 torna in Italia e nel 1910 sposa Maria Concetta Bilotta di Sambiase (cugina 2° grado). A novembre 1910 torna con la moglie a New York ed hanno 3 figli: Salvatore, Penelope Libertà e Leda. Nel 1915. L’Accademia Cosentina lo nomina Socio Corrispondente e si trasferisce a Brooklyn, apre in proprio una agenzia di viaggi e affari generali. Per congiuntura economica nel 1923 si trasferisce a Omaha nel Nebraska, dove lavora come giornalista e fonda “Il Lupo” che dura meno di un anno.
Nel 1930 pubblica la raccolta Musa silvestre per opera di Gabriele Rocca, catalogata come un cantore della nostalgia e del rimpianto, Nel 1938 Michele Pane torna in Italia del matrimonio della figlia e riparte l’anno successivo. Nel 1949 Michele Pane, tra grandi difficoltà, pubblica Garibaldina, la sua ultima opera. Nel 1951 Alfredo Gigliotti pubblica il numero speciale di scrittori Calabresi in occasione del 75° compleanno del poeta. Il 18 aprile 1953 Michele Pane muore per emorragia celebrale e viene seppellito a Chicago.