La Sezione Intercomunale ANPI del Reventino ha festeggiato il 25 Aprile con una serie di incontri in cui si è tentato di coinvolgere il territorio in una riflessione sui valori fondanti della Repubblica e, in particolare, sulla Costituzione, rimasta per molti versi ancora inattuata.
Si è voluto partire dal celebre testo di Antonio Gramsci “Odio gli indifferenti”, in cui l’intellettuale invita i cittadini a essere “partigiani”. Ciò per dimostrare quanto ciascuno di noi può partecipare, attraverso i gesti e le azioni che compie nella vita e nel lavoro, a rendere viva e realizzare almeno un qualche pezzetto della nostra Costituzione.
Si è passati poi ad analizzare alcuni tra i più importanti Articoli della Costituzione per parlare di lavoro, scuola, sanità e partecipazione politica. Suscitando una riflessione amara, in merito a quest’ultima, considerando che la partecipazione è stata sì attiva e qualificata, ma non certo di massa, peraltro con i rappresentanti delle istituzioni locali assenti ingiustificati.
È evidente che l’ANPI continuerà a profondere il suo massimo impegno per aumentare la consapevolezza e la passione dei cittadini nei confronti dei temi della politica, intesa come partecipazione attiva alla vita della Repubblica e, se possibile, rivolta alla realizzazione dei principi fondamentali della Costituzione.
Ma è chiaro anche che occorre una vera e propria rivoluzione culturale che, a partire dalle giovani generazioni e prendendo spunto dall’Articolo 49 * della Costituzione, produca un risveglio dei cittadini dal torpore cui si sono abbandonati negli ultimi vent’anni: e forse non è proprio un caso che si tratti di un altro ventennio!
È necessario che rinasca la voglia di partecipazione alla vita politica e all’impegno in prima persona, senza più deleghe in bianco, per il bene comune. Forse i tempi sono finalmente maturi! Forse non è troppo tardi per riprendere in mano il nostro destino!
*) Art. 49. Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
di Raffaele Cardamone