<< Grazie per aver portato nella nostra città un’iniziativa importante e stimolante, con una sensibilità che non fa altro che confermare l’attaccamento alla tua terra. >> Con queste belle parole, il sindaco di Soveria Mannelli, Leonardo Sirianni, ha voluto ringraziare Mario Caligiuri, nel contempo vice sindaco e direttore dell’Università d’estate sull’Intelligence, per ciò che è riuscito a realizzare in questi giorni.
Senza dubbio qualcosa di importante, intanto per essere la prima esperienza di questo genere in tutt’Italia e poi per l’offerta, anche per i cittadini di Soveria Mannelli e dintorni interessati ai temi trattati, di un’occasione di crescita culturale, cosa che non guasta mai!
Così, anche in questa serata finale, Mario Caligiuri, che ha sempre interpretato alla perfezione il suo ruolo anfitrione, ha potuto presentare ancora una volta gli illustri ospiti: il relatore Cosimo Ferri, Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Gino Mirocle Crisci, Rettore dell’Università della Calabria, e Roberto Guarasci, direttore del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione sempre dell’Unical.
Poi ha introdotto il tema odierno, sulla collaborazione necessaria tra Intelligence e magistratura, “un tema di cui si discute troppo poco” e sul quale ha anche scritto il suo ultimo libro, edito da Rubbettino, ripercorrendo le situazioni più buie di cui, nel corso della cosiddetta prima repubblica, si sono ritenuti responsabili i Servizi segreti e alcuni tra i suoi uomini più importanti, salvo poi un tardivo riconoscimento di estraneità e di innocenza.
<< Le democrazie sono sotto attacco da parte del terrorismo, della criminalità organizzata e dei poteri finanziari fuori controllo. C’è bisogno quindi di una grande collaborazione tra le organizzazioni dello Stato per poter contrastare efficacemente queste minacce. >> Ha concluso Caligiuri.
Gino Mirocle Crisci ha subito detto, con più di un filo di preoccupazione: << Siamo in una fase storica del tutto particolare. I Ros ci hanno detto che come Università siamo uno dei tre principali possibili obiettivi del terrorismo in Calabria. >> E ciò per ribadire l’importanza dell’Intelligence in questo specifico momento.
Poi ha tessuto le lodi dell’Università che dirige: << L’Unical è stata valutata tra le migliori quattrocento Università del mondo e in alcuni settori (come la Matematica e la Fisica) tra le migliori duecento. Quindicesima in Italia e con ben cinque Dipartimenti considerati d’eccellenza. >>
Ha aggiunto, con riferimento alla formazione nel campo dell’Intelligence: << Siamo convinti che sarebbe opportuno istituire un Corso di Laurea in Intelligence, una cosa estremamente innovativa. E, sebbene in Calabria ci sia una certa difficoltà a far accettare le cose innovative, ci proveremo in ogni modo. >>
Roberto Guarasci ha sottolineato come nell’Intelligence concorrano una pluralità di scienze, settori diversi della conoscenza che devono parlarsi tra loro, integrarsi profondamente. È il tema della “trasversalità delle conoscenze”, che rappresenta però anche un ostacolo a livello accademico, per la difficoltà di mettere d’accordo i diversi Dipartimenti e soprattutto far capire loro che l’applicazione di una loro competenza all’Intelligence si trasforma inevitabilmente in “cosa altra”.
<< Occorre avere una visione d’insieme. Visioni diverse devono convergere su un fine comune e definito. >> Ha detto, infine, per chiarire ancora meglio il concetto.
Cosimo Ferri ha prima di tutto constatato che in effetti, nel corso degli anni, si è sviluppata una diffidenza reciproca tra Intelligence e magistratura, ma dichiarando subito dopo la necessità di superarla definitivamente.
Ha poi riconosciuto l’importanza dell’Intelligence per la sicurezza nazionale, non solo di ordine pubblico, ma anche economica (sicurezza dei mercati e degli investimenti), informatica e perfino alimentare, insomma a trecentosessanta gradi. E ha elogiato Rubbettino Editore per aver trattato in modo specifico queste tematiche, pur nella crisi dell’editoria, dichiarandosi peraltro lettore di molte pubblicazioni della casa editrice di Soveria Mannelli.
Anche lui ha perorato la causa della formazione: << Se si farà il Corso di Laurea in Intelligence penso che per l’Università della Calabria sarà un’idea vincente, in quest’ottica di trasversalità delle competenze che è stata così ben delineata. >>
Ha concluso con una nota d’ottimismo: << Penso che si sia in una stagione in cui si può dire finalmente superata la fase di diffidenza reciproca tra Intelligence e magistratura. >>
Dopo una sintesi degli interventi e i ringraziamenti di rito a tutti coloro che hanno tenuto le lezioni o hanno partecipato a vario titolo all’organizzazione dell’iniziativa, Mario Caligiuri ha dato appuntamento al prossimo anno per una seconda edizione dell’Università d’estate sull’Intelligence.
di Raffaele Cardamone