E’ stato un fine settimana letterario a Motta Santa Lucia per discutere del libro scritto a sei mani “Cento Città contro il museo Cesare Lombroso” che porta come sottotitolo, la barbarie della falsa scienza inventa le due italie, degli autori Domenico Iannantuoni, Rossana Lodesani e Francesco Antonio Schiraldi, per i tipi di Magenes editore.
Ricordiamo che il museo Lombroso è stato fondato a Torino da Cesare Lombroso, antropologo e criminologo, nel 1876 presso la sede dell’università piemontese. Lo studioso ha effettuato delle ricerche di antropologia criminale teorizzando sulla base delle caratteristiche somatiche, l’inferiorità dei meridionali rispetto ai settentrionali, descritti come ‘delinquenti nati’ e quindi appartenenti ad una razza inferiore. Tra l’altro, per come riportato nella mozione del Comitato No Lombroso, proposta intrapresa per richiedere la chiusura del museo e manifestare la contrarietà alle tesi formulate dal fondatore, si legge “ad oggi le sue teorie, che si basavano sulla fisiognomica, sono riconosciute false e senza fondamenti scientifici, ma quel museo resta ancora aperto e mostra al suo interno centinaia di crani, diversi scheletri e ricostruzioni di volti in cera. Di questi resti umani, che furono trafugati da Lombroso e dai suoi seguaci illegalmente, ne sono presenti ancora quasi mille all’interno del museo, resti che l’Università di Torino deve restituire ai comuni di appartenenza perché ottengano una giusta e dignitosa sepoltura”.
L’iniziativa della presentazione del libro, organizzata in collaborazione tra il comune di Motta Santa Lucia ed il Lions Club Valle del Savuto, è stata l’occasione anche per promuovere l’azione, che vede 150 comuni uniti nella battaglia intrapresa, come il comune di Motta Santa Lucia, dal Comitato No Lombroso che persegue il progetto della chiusura della struttura museale e la negazione delle tesi del suo fondatore.
Nel corso dell’incontro, tenuto lo scorso 23 gennaio alle ore 17 presso “L’Isola di Aurora” (uscita autostradale Altilia-Grimaldi), insieme agli autori hanno dialogato il sindaco di Motta Santa Lucia, Amedeo Colacino, promotore dell’incontro e Giuliana Pugliano, docente e presidente del Lions Club Lamezia Terme Valle del Savuto. Durante la presentazione del libro “Cento Città contro il museo Cesare Lombroso”, uno degli autori, l’ingegnere Domenico Iannantuoni ha illustrato il percorso storico tra la fine del 1700 e gli inizi del 1900, evidenziando che l’unità d’Italia ha fortemente penalizzato il meridione.
Nello svolgimento dell’incontro, che si è caratterizzato per il notevole spessore culturale spaziando lo sguardo anche sulle politiche per il Sud che viene sempre emarginato dalle logiche di sviluppo e di investimenti strutturali, sono state illustrate le argomentazioni sul ruolo del museo Cesare Lombroso, struttura in cui sono conservati i crani dei briganti ammazzati nel periodo postunitario, come quello del brigante mottese Giuseppe Villella (collezione lombrosiana) per il quale, il sindaco Amedeo Colacino da anni si batte per la restituzione.
Tra l’altro la restituzione dei resti del brigante mottese Giuseppe Villella è da tempo un impegno che con determinazione persegue il sindaco Amedeo Colacino, con il doppio obiettivo, da una parte il disegno di dare degna sepoltura al cittadino Villella e dall’altra quella di fornire sostegno alla mozione per la richiesta di chiusura del museo di Torino.