di Enzo Bubbo –
Arrabbiati? Un eufemismo. Tantissimi cittadini di Petronà sono furiosi.
Motivo? Ce l’hanno con il nuovo regolamento comunale per uso civico di materiale legnatico, messo nero su bianco dai componenti della commissione straordinaria antimafia del Comune di Petronà. In parole povere: cambia la modalità di raccolta di legna secca nei boschi, non piace il nuovo strumento normativo ai cittadini.
L’invisa delibera porta in prima pagina il numero 8 ed è stata approvata nella seduta del 25 marzo scorso: le obiezioni degli utenti del luogo sono diverse e non senza motivazioni.
La polemica si fa accesa saltando di bocca in bocca in paese e non si esclude a priori una petizione per indurre i responsabili della cosa pubblica petronese ad apportare diverse modifiche al nuovo regolamento in materia di silvicoltura.
Quali le confutazioni degli iracondi cittadini?
La prima: la stagione silvana è quella indicata per la raccolta, va dal 1 ottobre al 31 marzo, ma non convince perché spesso c’è la neve e non si possono raggiungere i boschi per raccogliere la legna secca destinata esclusivamente a usi civici.
La seconda: il limite dei 10 quintali per nucleo familiare è stimato troppo basso per un paese di montagna.
La terza: non c’è più la gratuità, venti euro per istanza. E infine: troppa burocrazia nell’uso civico di legnatico in un paese che vive anche di quello che regala il bosco.
Fonti del Comune di Petronà, responsabile il commissario e viceprefetto Fabrizio Gallo, parlano “esigenza di un nuovo regolamento per tutelare l’area protetta, per mettere ordine alla datata normativa preesistente, per preservare biodiversità e per prevenire illeciti penali”.
Sempre dal municipio di Petronà, non escludono la possibilità di apportare modifiche al regolamento qualora i rilievi mossi dai cittadini venissero ritenuti ragionevoli.
Dalle polemiche al dialogo? Ci sono le condizioni, pochi giorni per sapere se c’è anche la volontà.