La Sezione Intercomunale del Reventino ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha organizzato una nuova iniziativa per sostenere “Le ragioni del NO” in opposizione alle riforme che saranno sottoposte a Referendum Costituzionale nel prossimo mese di ottobre.
L’incontro è fissato per martedì 28 giugno, in Piazza della Vittoria (San Bernardo) a Decollatura, presso la sala riunioni del Museo della civiltà contadina.
L’esplicito sottotitolo: “Difendiamo la Costituzione e la Democrazia”, è la sintesi perfetta di quelle che vengono definite nel titolo “le ragioni del NO”, che potranno essere approfondite e condivise in questa occasione dai relatori: Corrado Plastino (presidente della Sezione ANPI del Reventino), Mario Vallone (presidente provinciale ANPI Catanzaro) e Walter Nocito (costituzionalista e professore dell’Università della Calabria).
Ricordiamo ai nostri lettori che nel prossimo mese di ottobre si terrà appunto un Referendum Costituzionale sulle riforme promosse dal governo Renzi e votate dal Parlamento, ma non con la maggioranza “qualificata” (in pratica costituita dai due terzi dei parlamentari), richiesta dalla stessa Costituzione come forma di autotutela.
Anche se dai media nazionali viene fatto passare un messaggio fuorviante, quasi come se il Referendum fosse voluto dallo stesso governo, sappiate che il voto favorevole del Parlamento, ma con maggioranza semplice, lo rende obbligatorio, proprio per dare ai cittadini la possibilità di esprimersi su una materia che ci riguarda tutti, per quanto sembri lontana dai nostri problemi quotidiani.
Cambiare la Costituzione non è un gioco e soprattutto non è un valore in sé. Cambiare tanto per cambiare o per dimostrare all’Europa, a quest’Europa della finanza e non dei popoli, che siamo capaci di “fare le riforme”, non ci sembra il modo migliore per affrontare il problema.
Il consiglio è come al solito quello di riflettere, pensare con la propria testa, sentire tutte le campane, anche quella dell’ANPI, e poi decidere in piena libertà: quella stessa libertà che ci hanno lasciato in eredità proprio i nostri Padri Costituenti.