di Teobaldo Guzzo –
E’ iniziato il “tempo pieno” nella primaria di Tiriolo con il servizio mensa e il doppio turno delle attività didattiche.
Puntuale, come da tradizione ultradecennale, è iniziato, da lunedì primo ottobre, il “tempo pieno” nella scuola primaria (già elementare) di Tiriolo. Otto ore al giorno di attività didattiche, comprensiva dell’ora di mensa, da lunedì a venerdì, con sabato libero da impegni scolastici, sia gli alunni che per i docenti.
Avviato il primo febbraio 1972, sotto l’impulso dell’allora ispettore scolastico Giovambattista Provenzano, il modello educativo del “tempo pieno” è accettato, da sempre, incondizionatamente dalle famiglie degli alunni ed è sostenuto con ogni sforzo finanziario possibile dalla civica amministrazione, che, per un verso, garantisce il trasporto degli alunni pendolari dalle frazioni di Soluri, Ferrito, Caselle al capoluogo e che per altro verso, assicura, per otto mesi l’anno (da ottobre a maggio) l’erogazione della mensa giornaliera, che, attivata al piano terra dell’edificio scolastico di Piazza della Libertà, rimane generalizzata per tutti gli alunni iscritti e frequentanti nel rispetto della tabella dietetica predisposta all’Azienda Sanitaria di Catanzaro.
L’ora di mensa, con la consumazione del pasto caldo degli alunni insieme con i propri docenti, diventa, per quest’ultimi, occasione per continuare a parlare di educazione, di tipo alimentare soprattutto.
Sebbene, dopo poco meno di cinque decenni di felice funzionamento, continui ormai a vivere in regime di “totale normalità”, il “tempo pieno” a Tiriolo rimane modello educativo privilegiato per vivere, in maniera proficua, la “collegialità” del gruppo-docente, per sostenere ed incentivare la “socializzazione” delle esperienze didattiche maturate, per incentivare la “documentazione” del lavoro realizzato negli ambienti di apprendimento (aule, laboratori, palestra), quindi per mantenere sempre viva la “comunicazione” della scuola con le famiglie degli alunni.
“Una scuola nuova per una società migliore” si disse ormai in quel lontano anno scolastico 1971-1972 (e si scrisse anche carattere cubitali sulle pareti dei corridori interni dell’edificio), perché, tendendo a superare la fase della trasmissione meccanica del sapere, la nuova scuola a tempo pieno anelava a diventare operativa, dinamica, attenta, sempre più aperta alla realtà circostante. Ed oggi la scuola a tempo pieno continua a rimanere “nuova” e contribuisce a costruire una “società migliore”.
E alla vigilia del cinquantesimo anniversario della istituzione (48esimo anno per la precisione), è d’obbligo fare memoria dell’ispettore scolastico Giovambattista Provenzano, che spese ogni sua energia per realizzare proprio a Tiriolo la prima sperimentazione del “tempo pieno” destinata dal ministero alla Calabria. Ed è proprio al nome di Giovambattista Provenzano, il collegio dei docenti, nella seduta del primo febbraio 2002, propone all’unanimità di intitolare al suo nome la scuola elementare di Tiriolo (la proposta verrà fatta propria dalla giunta comunale, il 2 aprile 2002, e, sotto la data del 27 maggio 2002, il Centro Servizi Amministrativi per l’area di Catanzaro formalizza il relativo decreto di intitolazione).
Memoria, quindi, non solo come atto di riconoscenza ad un educatore (Giovambattista Provenzano è stato maestro, direttore didattico, ispettore scolastico), maanche come impegno per vivificare un modello di organizzazione didattica, al quale si sente indissolubilmente legata, allora come oggi, l’intera comunità di Tiriolo, in tutte le sue componenti (dalla scolastica alla amministrativa, alla familiare).