“Ti piace il presepe?” Chiedeva Luca Cupiello (Eduardo De Filippo), nella commedia “Natale in Casa Cupiello”, al figlio Nennillo. “No, non mi piace!” Rispondeva testardo quest’ultimo.
A noi, invece, è piaciuto questo primo esperimento di “presepe vivente” a Soveria Mannelli, sulla scorta delle numerose e riuscite esperienze che hanno luogo – ogni anno – in tanti paesi del Reventino-Savuto.
Nei rioni storici di Portapiana, Maraschi e Ioschi, in vicoli che di per sé hanno un fascino del tutto particolare, a cura dell’Associazione “Le Furracchiole”, e con il patrocinio di Confcommercio, del Comune di Soveria Mannelli e della Parrocchia San Giovanni Battista, si è voluto promuovere un vero e proprio concorso, al termine del quale saranno premiate le più belle scene capaci di illustrare momenti di vita quotidiana dell’800.
Il “presepe vivente” ha così avuto il suo battesimo del fuoco, con una caratterizzazione dei personaggio e degli ambienti semplice ma estremamente curata. Una cura che ha evidentemente richiesto una seria ricerca storica sulle abitudini, i mestieri e i modi di vivere appartenenti a un’epoca ormai remota.
Dalle ricamatrici alla lavandaia, dalla cantina alla scuola, dagli artigiani alla “maga”, disposta a togliere il malocchio, a “calmare l’affascino” come si diceva da queste parti, fino alla grotta della natività che sembra un quadro d’autore, con il giusto contrasto di luce e di colore tra i personaggi e l’ambiente circostante, particolarmente verosimile.
Insomma, si è trattato di un’esperienza visiva davvero interessante, arricchita dall’assaggio delle tipiche “grispelle”, che ha tra l’altro provato a valorizzare un pezzetto di quei paesaggi urbani leggermente fuori mano, che normalmente non sono frequentati se non da chi ci abita.
Buone notizie per chi avesse perso quest’occasione: si replica nei giorni del 28 e 30 dicembre, e il 5 gennaio, sempre dalle ore 17.00 alle 21.00. Giusto per fare in modo che proprio tutti possano dire: “Sì, il presepe ci è piaciuto!”