Il quotidiano di Torino “La Stampa” ha dedicato un articolo, a firma di Gaetano Mazzuca, a Soveria Mannelli definendola “paese ideale” e “isola felice”, pur constatando nel contempo che si trova praticamente al capolinea di un antico tracciato stradale borbonico, in un’area interna disagiata di una regione di per sé povera come la Calabria.
Il testo riporta le dichiarazioni del sindaco Leonardo Sirianni, che ha affermato di non temere più di tanto l’isolamento, ma che anzi, volendolo analizzare in positivo, questo ha tenuto lontane le sempre possibili infiltrazioni criminali, costituendo come una barriera tra Soveria Mannelli e alcuni dei territori vicini, che presentano invece notevoli criticità sotto questo punto di vista.
Aggiungiamo che però, nel frattempo, sono stati messi in piedi gli strumenti, culturali e non solo, per proteggersi dalla criminalità, non ultimo con la presenza sul territorio comunale della Compagnia dei Carabinieri. Strumenti che possono ormai consentirci di puntare su una pronta uscita dall’isolamento e una piena valorizzazione del nostro territorio.
E’ stato anche interpellato l’attuale vicesindaco Mario Caligiuri, lui stesso sindaco per lungo tempo nel recente passato, il quale ha voluto ricordare il periodo in cui fu presa la storica decisione di puntare su “innovazione e cultura” per determinare quella “svolta” che fa sì che ancora oggi si parli del nostro comune a livello nazionale.
E questo, soprattutto con il progetto “Soveria.it”, che ha permesso alle istituzioni, ai cittadini e alle imprese del nostro comune di essere all’avanguardia in Italia per ciò che concerne l’utilizzo degli strumenti informatici e della rete internet. Ma anche con i tanti eventi che hanno fatto da attrattori per una serie interminabile di importanti personaggi della cultura nazionale, come Vittorio Sgarbi e Giordano Bruno Guerri, che hanno lasciato decisivi contributi di idee e hanno fatto conoscere ancora di più Soveria Mannelli sul territorio nazionale.
Ma tutto questo appartiene al passato, ormai è storia, seppure consolidata e importante. Ora, il compito dell’attuale amministrazione dovrà essere quello di guardare e pensare al futuro.
Ci sono tante cose importanti da fare, come contrastare lo spopolamento, come far rinascere l’interesse – soprattutto nei giovani – a restare in questi luoghi e a produrvi ricchezza, come promuovere idee innovative che ne sappiano sfruttare appieno l’identità e le tante risorse più o meno nascoste.