Davide Visciglia, lo incontro su corso Garibaldi, la strada principale di Soveria Mannelli, attorniato, ma sarebbe meglio dire letteralmente assediato, dai suoi ragazzi della Garibaldina Giovanissimi. Si tratta di ragazzi tra i 14 e i 15 anni che si vede lontano un miglio quanto lo adorino: gli parlano amichevolmente, scherzano e ridono assieme a lui, ma è altrettanto palpabile il giusto rispetto che si deve a un mito del calcio locale.
Lui ha preso in mano questa squadra di giovani promesse lo scorso anno, arrivando al terzo posto nel campionato provinciale, e sta proseguendo quest’anno il suo proficuo lavoro con un consolidato primo posto in classifica a metà del girone di ritorno, ma soprattutto, che è quel che più conta nel calcio giovanile, facendola giocare davvero bene, da vera squadra, e facendo crescere a vista d’occhio i talenti ancora “acerbi” che ne fanno parte, due dei quali sono stati convocati nella rappresentativa provinciale, a conferma tangibile di una sforzo finora decisamente ben ripagato.
Davide stesso aveva iniziato nella Garibaldina di mister Filippo De Cello, da giovanissimo, appena sedicenne, l’età minima per giocare anche nel calcio dilettantistico. Quella squadra militava nel campionato di Prima Categoria calabrese, ma Davide faceva già ampio sfoggio di un campionario di colpi e giocate davvero fuori dal comune, insomma di una classe innata che lo avrebbe portato presto a calcare ben altri terreni di gioco.
A mister De Cello è rimasto particolarmente affezionato e nutre nei suoi confronti una considerevole stima:
<< E’ stato lui uno dei primi a scoprire le mie doti calcistiche. Ha voluto a tutti i costi farmi esordire in prima squadra, seppure tra i dilettanti, quando ero ancora un ragazzino. E poi sapeva come far giocare una squadra, anche perché non improvvisava mai, ma si documentava e studiava in continuazione l’evoluzione del calcio. Posso dire, ora che sono passato anch’io dal campo alla panchina, che quel modo di fare l’allenatore mi è ancora di insegnamento. >>
Dopo quella breve esperienza con la Garibaldina, Davide, compiendo un bel salto di qualità, è passato nelle fila del Cosenza, che militava in serie B nella stagione 1992-1993. Qui, data la sua giovanissima età, ha giocato nella squadra primavera, ma è stato convocato più di una volta in prima squadra e ha anche esordito contro il West Ham nel prestigioso “Torneo anglo-italiano”, riservato alle migliori squadre della serie cadetta.
Restando in tema di calcio giovanile, ha giocato nella Nazionale Under 16 di Vatta e Benetti, affiancato da – allora – giovani calciatori del calibro di Totti e Morfeo. Ha disputato tre campionati Primavera: due con il Cosenza e uno con la Lazio, con cui ha vinto uno Scudetto e una Coppa Italia, giocando a fianco di Nesta e Di Vaio. Con il Cosenza ha tra l’altro trionfato nel campionato nazionale Berretti, con una memorabile finale vinta a Parma per 1-0. A 17 anni, quando giocava nel Matera in serie C, è stato citato dal Guerin Sportivo tra i migliori giovani bomber d’Italia assieme a Del Piero, Vieri, Totti, Inzaghi, Del Vecchio, Montella e tanti altri cannonieri “in erba”. Inoltre, ha giocato con la Nazionale Under 21 di serie C, allenata da Roberto Boninsegna, in un girone di qualificazione per gli europei di categoria.
La sua carriera nel calcio professionistico, quasi sempre con la fascia da capitano sul braccio, lo ha visto perlopiù impiegato da centravanti e comunque da giocatore offensivo ed è stata lunghissima: oltre 20 anni a vestire le maglie di squadre di serie B (dove purtroppo non ha mai avuto l’opportunità di entrare in campo dalla panchina), C1 (un campionato disputato, con 6 presenze e 1 gol), C2 (5 campionati disputati, con 25 presenze e 1 gol) e D (18 campionati disputati, con 333 presenze e 148 gol), ma nel complesso ha sfiorato quota 300 reti.
Davide ha fatto registrare un’invidiabile media/gol di quasi mezza rete a partita. In 8 campionati professionistici è finito in “doppia cifra” nella classifica cannonieri, segnando il suo massimo di 17 gol in ben due stagioni: entrambe di serie D (stagione 1998-1999 con la Rossanese, in 27 presenze, e stagione 2007-2008 con il Sapri, in 29 presenze, tra l’altro da vice-capocannoniere del girone),
Le squadre professionistiche con cui ha militato in carriera sono: il Cosenza (3 stagioni), il Matera (1 stagione), il Castrovillari (6 stagioni), la Rossanese (2 stagioni), il Rende (1 stagione), il Potenza (1 stagione), la Virtus Castelfranco (5 stagioni), il Sapri (1 stagione), il Gaeta (2 stagioni), il Chieti (1 stagione), l’Ebolitana (1 stagione), il Mestre (1 stagione).
Sulla sua carriera, Davide si esprime così:
<< E’ stata una carriera travagliata e piuttosto difficile. Ma ne sono soddisfatto perché quello che ho ottenuto l’ho ottenuto con le mie sole forze. Con qualche “santo in paradiso” forse avrei potuto fare qualcosa di più, ma va bene così. Dei miei errori del passato ne faccio un punto di forza e non di debolezza, perché sono tutta esperienza che mi permette di non farli ripetere ai miei ragazzi. >>
Con il Gaeta, infatti, ha poi intrapreso la carriera di allenatore del settore giovanile, prima nella categoria Esordienti, vincendo il relativo campionato, e poi prendendosi cura della squadra Juniores e riuscendo a collezionare ben 14 vittorie consecutive: un record che ha avuto un’ampia risonanza sui media nazionali, stampa e TV (in particolare, con la presenza della squadra nella trasmissione “Sport in oro” di Rete Oro), e che gli è valso anche il premio come miglior allenatore della categoria. Nella cittadina laziale è arrivato peraltro a vincere il campionato Juniores regionale nella stagione 2013-2014.
Su questo nuovo corso della sua carriera, Davide ci dice:
<< Fresco di patentino d’allenatore “Uefa B”, ero alla prima vera esperienza in panchina, affiancato dal preparatore atletico Romeo. Ho visto subito delle qualità importanti nei ragazzi che allenavo e quindi ho detto loro che avrei voluto vincere il campionato, cosa che poi ci è effettivamente riuscita. Ritengo che la cosa più importante nel calcio giovanile, oltre ovviamente alla preparazione tecnico-tattica, sia infatti quella di far crescere nei ragazzi l’autostima e fare in modo che loro stessi, prima di chiunque altro, prendano coscienza delle proprie potenzialità. >>
Dopo il suo lungo girovagare per società e città diverse a calciare palloni e, nell’ultimo periodo, ad allenare giovani promesse, Davide è ora tornato nel suo luogo d’origine, Soveria Mannelli, dove speriamo possa restare il più a lungo possibile, magari per costruire un nuovo miracolo calcistico che lo faccia, per una volta ancora, balzare agli onori delle cronache regionali e – perché no ? – anche nazionali.
In conclusione, chiediamo a Davide Visciglia come immagina il suo futuro nel mondo del calcio:
<< Nella vita è importante porsi degli obiettivi, avere delle aspirazioni “alte” che ci permettano anche di crescere e tentare di fare sempre meglio. Per questo, il mio sogno è quello di allenare un settore giovanile importante e magari, con il tempo, arrivare a sedere sulla panchina di una “prima squadra” nel calcio professionistico. >>
Noi glielo auguriamo di cuore, naturalmente dopo aver fatto il meglio possibile nella sua, e nostra, Soveria Mannelli.