La radio è una di quelle passioni che dura una vita. Una volta si chiamavano radio private, ma quello è un altro periodo. Puoi stancarti dalla tv, ma mai della radio, un mezzo di comunicazione che non perde un grammo di genuinità e di intimità malgrado le innovazioni, se non addirittura gli stravolgimenti che stanno interessando i media da almeno un quarto di secolo.
A Lamezia Terme è ritornata in onda Radio CRT, con un segnale che arriva in buona parte della Calabria. E’ stato strutturato un palinsesto di programmi che riempie le giornate dei radioascoltatori, in onda anche Ugo Floro, che torna alla vecchia passione dopo varie esperienze in televisione.
Con Ugo, che adesso conduce il programma “Floro in pochi minuti“, abbiamo fatto una lunga chiacchierata e ci ha regalato alcuni ricordi ed esperienze trascorse, molte delle quali realizzate con il comune amico Marcello Le Piane, prematuramente scomparso e di cui inevitabilmente, per chi opera nella comunicazione ed in particolare nella televisione, ogni giorno impatta con il suo ricordo. Un riferimento, una guida – anche per il sottoscritto che scrive – con cui ho condiviso bei momenti e che mi ha dato la possibilità, coinvolgendomi, di partecipare, da dietro le telecamere, ad eventi unici per cui intendo esternare doverosamente, ancora di più adesso che non è più con noi, un infinito ringraziamento per l’opportunità concessa.
Ma stacchiamo la spina dei sentimenti e ritorniamo al racconto del nuovo impegno radiofonico di Ugo Floro. Come si dice, il primo amore non si scorda mai, è così anche per l’esperienza radiofonica?
<<Il senso di libertà che ti regala il microfono radiofonico è inarrivabile. Non parliamo poi della differenza di stress tra la produzione televisiva e quella in radio, c’è un abisso. Quella genia di Antonella Grippo giorni fa diceva, nella mia trasmissione radiofonica, che la radio puoi farla in scioltezza, anche senza trucco e con le ‘tappine’, e questo la dice lunga sul senso di libertà di cui sopra. Ed io in questo abisso di libertà mi sono voluto ributtare dopo anni, credo, di buona tv>>.
La televisione è senza dubbio un altro media ma comunque ti ha permesso di maturare una diversa esperienza professionale. Un percorso, come hai detto, che hai costruito e condiviso con Marcello Le Piane.
<<In televisione sono stati intensi gli anni di impegno, andando in onda con diversi programmi. Undici sono quelli vissuti a stretto contatto con quel grande regista e produttore di Marcello Le Piane, la cui perdita è un qualcosa che non riesco a digerire, un dolore immenso, permanente, anche perché avevamo ancora tante cose da dirci e tante cose da fare insieme. Un giorno mostrerò ai miei bambini qualche numero delle trasmissioni realizzate e prodotte in assoluta indipendenza da Marcello con il supporto della sua amata Nunzia: ben quattro edizioni fortunate del talk show itinerante “Punto d’incontro“, “Il tg dello spettacolo“, le decine di reportage e speciali su alcuni grandi eventi, vedi la visita del Presidente della Repubblica in Calabria, e poi “Kite notte“, “Kite babes” e tante altre cose. Tutte per noi importanti perché realizzate in economia e trasmesse da un pool di almeno 10 tv locali e interregionali che Marcello sapeva mettere insieme con la sua bravura. Ecco perché la sua morte è un danno strutturale al nostro già precario sistema televisivo, perché Marcello costruiva eventi che creavano inevitabilmente collaborazione, dialogo e confronto tra realtà diverse, a volte opposte. Cosa che non accade più. I nostri caratteri spesso collidevano, ma affetto e stima reciproca non sono mai mancati , anche in qualche fisiologico periodo di freddura.
Adesso, quando mi riguardo certe trasmissioni, benedico certi nostri contrasti in quanto essi muovevano da divergenze che a volte si registravano su una sigla, su un titolo su una inquadratura o su di un ospite, tutti aspetti legati alla dialettica della realizzazione senza la quale non avremmo fatto cose di cui io vado fiero. Mi manca tantissimo, Marcello. E non è un caso che la mia ultima conduzione televisiva sia stata con lui, quasi due anni fa, a Rossano, in occasione di uno speciale trasmesso in diretta satellitare>>.
Ritorniamo alla radio e al tuo nuovo impegno che hai intrapreso entrando nelle case non solo dei calabresi ma anche, tramite le nuove tecnologie, in tutto il mondo. Che ci racconti di quest’attuale avventura?
<<Oggi faccio di nuovo la radio, a CRT, al fianco di un altro fratello maggiore, Luigi Grandinetti, che cura da par suo la programmazione di un network storico, ma che vuole intrecciarsi con le nuove generazioni.
Ciò grazie anche alla bravura imprenditoriale di Diego Pistocchi e alle idee di Elvira Madrigrano. Poi ci sono gli speaker e i dj , gente di qualità superiore che, ne sono persuaso, riporterà Radio CRT ai livelli nazionali, dove merita di stare una realtà che si autoproduce con passione e competenze infinite. Per quanto mi riguarda, cerco di dare un contributo, ogni mattina da lunedì al venerdì alle 7:00 con “Floro in pochi minuti” una striscia di approfondimento con interviste a personaggi che pesco nel mare magno dei social. Ho iniziato da poco, ma già qualche frutto si vede e di questo sono contentissimo>>.