La consueta immagine del fotografo Antonio Renda, questa volta ci mostra un pezzo del nostro territorio che sembrerebbe essere l’ideale, e già pronto così com’è, per diventare l’ambientazione di un film fantasy, ma di quelli che riescono a raccontare ancora storie che lasciano a bocca aperta, che non hanno bisogno di particolari effetti speciali per catalizzare la nostra attenzione, che aprono le porte a nuovi sogni a occhi aperti.
Si tratta di un’immagine di Gimigliano, un “paese sorprendentemente doppio, per metà inerpicato su una rupe, quasi a voler dominare il paesaggio circostante, e per l’altra metà adagiato ai piedi della stessa”, come ho già avuto modo di dire altrove (Madonna di Porto. Le icone votive lungo i percorsi verso il Santuario, un libro fotografico di Antonio Renda, in pubblicazione).
Ma la cosa che salta di più agli occhi meno abituati all’evidenza è quella viuzza che si svolge lungo il pendio che separa i due borghi, come il filo di un gomitolo di lana che è rotolato via segnando un percorso involontario, come un rivolo d’acqua versata che ha trovato la sua strada nelle asperità del terreno, come un viottolo percorso ancora a dorso di mulo in anni in cui la meccanica e la tecnologia erano solo nei pensieri di pochi sognatori.
Questo, il commento dell’autore alla sua foto, che come al solito aggiunge un tocco di poesia e un invito alla meditazione o più probabilmente, in questo caso, al sogno; però uno di quelli realizzabili:
<< Partiamo da qui, partiamo dai nostri luoghi, senza pianti e rimpianti ma con idee che ne valorizzino l’identità e allo stesso tempo diventino un pungolo e uno stimolo per una trasformazione che porti a nuovi percorsi. >>
Nuovi percorsi! Come quella stradina che unisce due entità apparentemente distinte, a conferma della volontà di annullare lo spazio tra le persone, di arrivare a immaginare tutti assieme un futuro migliore e possibile.
Raffaele Cardamone
In basso, La foto realizzata da Antonio Renda e, a seguire, la sua Biografia…
Foto di Antonio Renda (Fototeca della Calabria)
Biografia di Antonio Renda
Antonio Renda è un fotografo e un documentarista. E’ nato a Catanzaro nel 1964. Ha compiuto studi universitari di filosofia e antropologia. Professionista dal 1991. Specializzato in fotografia di architettura, arte e turismo. Il suo archivio conta oltre 100.000 immagini sulla Calabria.
Ha collaborato alla realizzazione di numerosi prodotti editoriali con le maggiori case editrici calabresi: Rubbettino, Abramo, Iiriti, e nazionali come Silvana Editoriale, Electa-Mondadori e ha pubblicato sulle riviste: Oasis, Bell’Italia, A tavola, Terre del vino, Qui Touring, Abitare, Informatore Agrario; ha inoltre curato la fotografia per le Riviste: Calabria Rurale, Calabria è, Catanzaro Arberia.
Collabora da molti anni con le maggiori istituzioni calabresi e con case editrici, e autori vari. Per l’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Provincia di Catanzaro ha curato i cataloghi per le edizioni della mostra di arte contemporanea “Intersezioni” (ed. Electa) e per la mostre realizzate al Museo MARCA di Catanzaro fin dalla sua fondazione.
Ha inoltre realizzato le immagini per le due edizioni del catalogo del “Museo Storico Militare” di Catanzaro (ed. Rubbettino), i calendari e i cataloghi del “Parco della Biodiversità” di Catanzaro.
Per la mostra “Intersezioni” e il Museo MARCA ha realizzato inoltre i video sugli artisti e le relative mostre.
È responsabile della “Fototeca della Calabria”, associazione che si occupa della divulgazione della cultura e dell’immagine della Calabria, con una particolare attenzione agli scrittori ed artisti calabresi.
Ha inoltre realizzato, negli ultimi anni, numerosi cortometraggi su vari aspetti della cultura calabrese: il mediometraggio “Nella terra di Melusina”, ispirato ad un racconto di Corrado Alvaro, e i cortometraggi “I carbonai di Serra San Bruno”, “Bovari”, “L’ultimo Mugnaio”, “I Palmenti Di Ferruzzano”.
Un’opera fondamentale della sua produzione è il volume fotografico: “Differenze di Vedute – Il paesaggio nella provincia di Catanzaro” (ed. Rubbettino).
Ha da poco ultimato un nuovo libro fotografico: “Madonna di Porto. Le icone votive lungo i percorsi verso il Santuario”, attualmente in fase di pubblicazione.